Quello di oggi è un racconto di costa particolare, perché è al tempo stesso un racconto d’amore e uno sfogo rammaricato. Ricordi emozionanti si mescolano all’odore della salsedine e alla carezza della sabbia sulla pelle, ma qualcosa rischia di contaminare questi ricordi…
Ringraziamo la nostra Marilena per aver condiviso il suo personale racconto di costa, che ci accompagna nel cuore della riserva delle Cesine.
In vacanza nel Salento con il mio fidanzatino di allora (estate 2006), andando verso il mare lungo la strada provinciale tra San Cataldo e San Foca, scorgemmo una stradina bianca nascosta tra i canneti… Non immaginavamo che la nostra curiosità sarebbe stata ripagata da un vero e proprio paradiso: una splendida spiaggia di sabbia, mare cristallino, una distesa di dune deserte ad agosto!
Si trattava della riserva delle Cesine, che da quel momento sarebbe diventata la location permanente della nostra vacanza. Al mattino, dopo una breve consultazione, decidevamo sempre di andare nel “nostro paradiso”, come l’avevamo ribattezzato. Tra quelle dune abbiamo scoperto di amarci moltissimo, di un amore che si sarebbe trasformato dopo qualche anno in un matrimonio ed in un bambino splendido, che è la nostra gioia.
Galeotta fu quella sabbia, quel mare e soprattutto il fatto che si trattasse di un paradiso semi-deserto nel cuore dell’affollato Salento. Ed in effetti era troppo bello per essere vero: un paio d’anni dopo siamo ritornati nel “nostro paradiso” e quella stradina nascosta era ben segnalata da cartelli, sulla spiaggia erano nati un paio di baretti con noleggio di lettini, ombrelloni e musica ad alto volume. Addirittura c’erano dei vigili urbani che regolavano l’accesso e la sosta.
È stata la nostra cacciata dall’Eden: come due novelli Adamo ed Eva, nonostante l’assenza di qualunque colpa, siamo stati costretti ad andare via per non rovinare il ricordo di quel paradiso perduto.
È giusto privare la collettività di un luogo paradisiaco in nome del profitto di pochi legato al turismo? È giusto banalizzare le nostre spiagge negando la loro vocazione?
È davvero triste sapere che quelle dune non vedranno più nascere amori, ma assisteranno a centinaia di ghiaccioli sciogliersi al ritmo dell’ultima hit estiva.