Siamo lieti che il nostro progetto si incroci e si intrecci con le storie e con i ricordi delle persone che incontriamo. E siamo oltremodo lieti che il nostro viaggio sia stato di ispirazione per Maria Verga (Mola di Bari), che ha condiviso con noi i suoi ricordi legati al suo mondo di bambina…
Qualche tempo fa, quando l’Impresa era ancora agli inizi, mi sono ritrovata sotto il gazebo della Lega Navale. Come sempre attirata dal mare, sono uscita all’aperto. Guardandomi intorno, ho notato una piccola costruzione bianca, alla quale, sul momento, non ho prestato molta attenzione.
Improvvisamente però i ricordi sono riaffiorati: quella era l’officina di Fabrizio e mba’ Ciccio, e mi sono ricordata di quando, bambina, mio padre mi portava con sé in officina. Ho ripensato a come guardavo affascinata i riccioli di ferro che cadevano a terra dal tornio. Ho ricordato la “Rosafonte”, il motopeschereccio di mio padre, ho pensato a quanto mi sembrava enorme quando era in cantiere per i lavori, agli uffici del cantiere, una piccola costruzione a due piani dalla quale esploravo il mare che ho sempre molto amato e temuto al tempo stesso.
E mentre ripensavo a tutte queste cose ho esclamato ad alta voce “Ma e’ il mio mondo di bambina!” e una voce alle mie spalle sembrava dire “scrivilo“. Ed e’ proprio qui, nel mio mondo di bambina, che arriverà il pedalo’ di Michele.