Siamo lieti di pubblicare una testimonianza importante, condivisa dagli amici della Pro Loco di Pulsano: Dario Durante ci racconta la lenta rinascita di Lido Silvana, un prezioso pezzo di costa pugliese che nel 2001 fu gravemente danneggiato a causa di un incendio e che oggi inizia finalmente a risorgere…
A Pulsano, sul litorale ionico orientale della provincia di Taranto, c’è da rimarginare un sentimento interrotto il 25 giugno 2001. Un terribile incendio, infatti, distrusse moltissimi ettari di pineta cancellando definitivamente un affascinante habitat naturale dove gli arbusti della macchia mediterranea si intrecciavano agli arenili e alle prime iniziative imprenditoriali “green”, crocevia di incontri con i turisti stranieri provenienti, fin dagli anni ’60, dalla Germania e dall’Olanda.
Oggi, grazie a nuove storie di cittadinanza attiva, si torna a parlare di Lido Silvana, per ricominciare da zero e riconoscersi non solo nei ricordi del vecchio splendore, ma anche, con dovuta sofferenza, nel grigiore degli ultimi lunghi dodici anni di mancata rinascita della zona, oramai spoglia di vicissitudini e di relazioni identitarie, quelle costruite gradevolmente dai pulsanesi in epoche in cui i sei chilometri di litoranea comunicavano al cuore verde della Marina storie di accoglienza e tarantinità, natura e turismo, accenni di declino ma anche speranze di riscatto.
Accanto alle cartoline narranti di vecchi riflessi boschivi sul mare, si inizia a scrivere un racconto nuovo di rinascita dal basso, di radici culturali che vadano a intrecciarsi con quelle dei pini che hanno cominciato, spontaneamente, da tempo, a rivestire di verde il terreno di Lido Silvana.
Quel tratto di costa, infatti, non è soltanto la meta preferita dei bagnanti che apprezzano la limpidezza del mare e le baie di sabbia finissima alternate a scogliere in cui è possibile notare la ricchezza della flora e della fauna marina del mar Ionio. È un luogo di storie secolari: i relitti di due navi puniche sommersi dal mare, le aree archeologiche del villaggio preistorico e degli insediamenti romani, la torre Castelluccia, avamposto cinquecentesco di avvistamento per la difesa anticorsara, fino ad una piccola costruzione militare risalente al secondo conflitto mondiale.
Sulla scorta di queste presenze e dell’impetuoso (talvolta selvaggio) sviluppo urbanistico e benessere economico, oggi, riprendersi Lido Silvana significa riprendersi cura di un pezzo della nostra identità per recuperare, aprire e rendere fruibili spazi pubblici alla cittadinanza. Nuove e piccole idee, dunque, per creare occasioni di incontro, condivisione e sviluppo nel rispetto dei luoghi e dell’ambiente circostante.
Per costruire, insomma, qualcosa di differente come il viaggiatore Michele nel suo pedalò.
Foto di Dino Maglie