Pietro Zito non ama essere definito chef. Egli è un uomo che, dietro la dolce timidezza con cui accoglie i suoi ospiti, cela una vasta cultura gastronomica, appresa in parte dai genitori e dai nonni, in parte sul campo.
La storia di Antichi Sapori comincia così, come per un richiamo irresistibile che Pietro ha sentito dall’infanzia in questo borgo contadino e che lo ha portato a diventare patron di un ristorante-culto frequentatissimo: qui lo stress della vita cittadina si eclissa pian piano, lasciando il posto ad una serie infinita di emozioni e ricordi olfattivi e gustativi, che non ti abbandonano nemmeno quando, lasciato il ristorante, sei sulla via del ritorno.
L’impressione è davvero quella di essere a casa, tra amici di vecchia data che ti ricoprono di attenzioni e ti raccontano l’origine di ogni piatto; per preservare quest’atmosfera il ristorante è stato recentemente ristrutturato e i coperti sono stati ridotti. Ora si può osservare il lavoro dei cuochi attraverso un’ampia vetrata oppure decidere di fare una capatina tra i fornelli: “Non è vietato entrare in cucina” è i’l motto che Pietro ama suggerire ai suoi amici. La semplicità e la genuinità sono doti che non vanno tenute nascoste.
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